La ricostruzione e la valorizzazione dell’antico percorso medievale conosciuto come Via dei Monti che collega Levanto a Pontremoli, passando per Brugnato, vogliono essere un omaggio alla storia millenaria del territorio, nel ricordo del professor Tiziano Mannoni, al quale dobbiamo la riscoperta di questo tracciato secolare che invita il moderno viaggiatore a ripercorrerne le tappe e vivere un’esperienza tra storia e natura.
A Levanto il punto di partenza o di arrivo di questo itinerario era rappresentato dal porto canale, un approdo naturale che dal XIII secolo Genova dovette impegnarsi a trasformare in approdo commerciale, ampliando la foce del torrente Cantarana al fine di renderla navigabile per le imbarcazioni di piccola stazza. Dotato delle infrastrutture necessarie allo sviluppo delle attività portuali e commerciali, diventa un punto di riferimento strategico di primaria importanza per i commerci marittimi della Riviera di Levante, favorito dalla rete di mulattiere che salivano verso i crinali in direzione di Parma e Piacenza. Di questo porto emporio, cancellato dal successivo interramento del torrente, ci raccontano l’imponente loggia dove si sbrigavano le pratiche doganali e quelle relative ai pedaggi, le parti superstiti dei magazzini, delle abitazioni mercantili e della darsena, come anche l’impegno costruttivo a realizzare opere rilevanti quali la chiesa di Sant’Andrea e le mura difensive.
La presenza dell’antico oratorio della Confraternita di San Giacomo, posto sulla collina alle spalle della loggia, testimonia che il porto canale era usato non solo dai mercanti ma anche dai pellegrini, che affrontavano pericoli e lunghi viaggi via mare per raggiungere Roma, la Terra Santa e Santiago di Compostela.
