Nel Medioevo la Via dei Monti doveva verosimilmente attraversare il centro di Brugnato, passando dalle sue porte ancora esistenti, “la Porta Soprana” che guarda a occidente e la “Porta Sottana”, direzionata a oriente. Il borgo, che si era sviluppato attorno all’abbazia di San Colombano sorta tra il VII e l’VIII secolo, godeva di una favorevole posizione di centralità nella Val di Vara, che lo rendeva uno strategico fulcro dove si incrociavano le tante strade che collegavano la costa compresa tra Luni e Sestri Levante con la Pianura Padana.
Questa vocazione a crocevia ci è ricordata dall’oratorio della Confraternita di San Bernardo che sorge presso l’ingresso occidentale, edificato con ogni probabilità nello stesso periodo dell’abbazia quale luogo di preghiera per i viandanti che trovavano rifugio e conforto nel vicino peregrinario, l’ospitale di Sant’Antonio. Se si proveniva dal mare percorrendo la Via dei Monti, Brugnato rappresentava il caposaldo del primo tratto e l’inizio del percorso più impegnativo che, toccando Serò, attraverso il sentiero conosciuto come Reigada portava al villaggio medievale di Zignago che andò poi distrutto, probabilmente da un incendio. La popolazione che lo abitava si trasferì nell’odierno borgo di Pieve, sede dell’antica pieve di Cornia dipendente dalla Diocesi di Luni, dando continuità alla tradizione insediativa.
Dallo Zignago la Via dei Monti risaliva lo spartiacque che divide questo territorio dallo Zerasco, per discendere verso Pontremoli. Questo tracciato Brugnato-Pontremoli è oggi chiaramente individuabile mentre non lo è altrettanto quello che in direzione opposta portava da Brugnato verso Borghetto di Vara. La Via dei Monti qui risulta infatti compromessa da un reticolo di strade recenti e dalla presenza del casello autostradale, che hanno profondamente modificato l’antico tessuto viario.